Tra gli ortaggi maggiormente coltivati nei nostri orti figurano i pomodori: ciliegini, cuori di bue, datterini, saraceni, le varietà sono davvero tantissime, ma ciascuna ha esigenze di coltivazione e tempi di produzione differenti, richiedendo un’attenta pianificazione, primo passaggio per una crescita sana e rigogliosa.
Il pomodoro non è infatti un tipo di coltura semplice e necessita di svariate cure, è pertanto fondamentale scegliere con attenzione la qualità che meglio si adatti alla tipologia di orto.
Questo articolo vuole offrire pratiche indicazioni per piantare i pomodori nel momento giusto, preparando il suolo adeguatamente e curando le piante correttamente.
Continua a leggere e scopri come ottenere il miglior raccolto del re della nostra tavola: il pomodoro!
In che mese si piantano i pomodori?
Che sia in campo aperto, nel giardino di casa o su un balcone soleggiato capire in che mese si piantano i pomodori è importantissimo per garantire un raccolto sano e ricco.
Innanzitutto, occorre tenere a mente che il pomodoro ama il caldo e teme le basse temperature, quindi si raccomanda di evitare la messa a dimora nei mesi in cui potrebbero verificarsi bruschi abbassamenti di temperatura o pericolose gelate notturne.
Il clima ideale dovrebbe oscillare tra i 12 e i 13° C durante la notte, offrendo giornate soleggiate nonché un’ottima esposizione al sole, alleato fondamentale in questo tipo di coltura.
In Italia il periodo ideale per piantare i pomodori in pieno campo varia a seconda dell’area geografica, ma in generale possiamo così suddividere:
- al nord da metà aprile a fine maggio;
- al centro da fine marzo a inizio maggio;
- al sud da fine marzo con trapianti possibili anche a fine inverno, in zone particolarmente miti.
Se la coltivazione avviene in serra è possibile anticipare a fine gennaio-inizio febbraio avendo cura di controllare meticolosamente la temperatura, assicurando una ventilazione ottimale nell’ambiente.
Semina o trapianto? Le differenze
Quando si coltiva questo tipo di pianta è bene fare una distinzione tra semina e trapianto: la prima viene eseguita in semenzaio o in vasetto, lontano da freddo e gelate e, solo successivamente, vede il trapianto delle giovani piantine nel terreno; il trapianto, invece, consiste nello spostamento delle piante, già sviluppate, nella loro sede definitiva, dove cresceranno e produrranno i loro frutti.
La fase del trapianto è assai delicata perché la pianta deve adattarsi al suo nuovo ambiente evitando stress termici oppure idrici, ed è per questo che occorre verificare prima di tutto che la temperatura sia stabile e mite, favorendo così una buona ripresa vegetativa che guidi ad un raccolto sano e abbondante.
Come si prepara il terreno per piantare i pomodori
Un passaggio importantissimo per ottenere piante forti e raccolti ricchi è certamente la preparazione del suolo. Sapere come si prepara il terreno per piantare i pomodori diventa quindi essenziale soprattutto perché parliamo di una coltura che necessita specifiche attenzioni.
L’esposizione solare è il primissimo aspetto da considerare, in quanto i pomodori vogliono almeno 6-8 ore di sole diretto, al giorno!
Il terreno che accoglie le piante deve essere ben drenato, leggero e ricco di sostanza organica, ovvero il suolo deve essere in grado di trattenere i nutrienti evitando di generare ristagni idrici.
Il pH ideale varia tra 6 e 7, dato che determina una certa acidità del terreno, che favorisce l’assorbimento dei nutrienti da parte delle radici.
Prima della messa a dimora delle piantine è bene effettuare una serie di lavorazioni, vediamole insieme nel dettaglio:
- vangatura profonda: smuove il terreno e favorisce una buona ossigenazione delle radici;
- concimazione: letame maturo, compost o humus di lombrico arricchiscono il suolo in modo naturale, offrendo alle piante le sostanze essenziali per la sua crescita;
- una buona irrigazione può supportare il terreno, rendendolo sicuramente più accogliente e pronto a ricevere le piantine.
All’interno di contesti professionali potrebbe essere utile l’impiego di alcune attrezzature specifiche, come le trinciatrici, che permettono di sminuzzare i residui colturali, migliorando l’efficacia delle lavorazioni successive.
Quando il terreno è pronto, è possibile passare alla fase della messa a dimora, che si chiama così proprio perché indica il momento in cui la pianta viene collocata in modo definitivo nel terreno, ovvero nella sua dimora stabile, dove crescerà e darà i suoi frutti.
Come mettere a dimora i pomodori in modo corretto?
Il terreno è ormai pronto, le temperature sono favorevoli, non ci resta che piantare le piantine di pomodoro e, a tal proposito, è fondamentale seguire alcuni passaggi importanti che garantiscano risultati eccellenti. Vediamoli insieme.
La giusta distanza
Il pomodoro necessita di uno spazio specifico per svilupparsi e crescere bene e la distanza consigliata tra le piante è di circa 40-50 cm, mentre tra le file si raccomanda di tenere tra i 70 e i 100 cm.
Queste misure favoriscono una buona aerazione, facilitando le operazioni di coltivazione e manutenzione e riducendo il rischio di diffusione di pericolose malattie.
Tecniche di trapianto: pieno campo o serra
Il trapianto, come visto in precedenza, può avvenire in campo oppure in serra in base sia alla stagione che, ovviamente, alla zona geografica. Avviene, in entrambi i casi, attraverso una piccola buca profonda, fatta per accogliere le radici della pianta e parte del suo giovane fusto.
Un buon supporto
La pianta del pomodoro si sviluppa in altezza ed è pertanto importante munirsi di tutori, come canne o bastoni, oppure reti di sostegno che la supportino. Ciò protegge i frutti esponendoli maggiormente alla luce e semplificando, in un secondo momento, le operazioni di raccolta.
L’irrigazione dopo il trapianto
Come anticipato, dopo la messa a dimora, una buona irrigazione preventiva favorisce l’attecchimento della pianta, mentre, nei giorni successivi sarà importantissimo controllare che il terreno sia umido evitando di generare pericolosi ristagni d’acqua. Si raccomanda un’irrigazione a goccia, che mantiene la giusta umidità, senza eccessi.
Se sei alle prime armi…
Chi pianta i pomodori per la prima volta dovrebbe osservare le piantine, ogni giorno: un cambiamento di colore, eccessiva acqua, troppa umidità, un appassimento sono segnali da non trascurare.
Iniziare con varietà più resistenti, come il datterino e il ciliegino, sicuramente può essere più gratificante e più semplice.
Maturazione pomodoro: quanto tempo serve e come riconoscerla
La maturazione del pomodoro può dipendere in base alle varietà e alla zona geografica, ma mediamente occorrono tra i 60 e gli 80 giorni.
Le fasi, dall’ingrossamento alla colorazione del frutto, potrebbero sembrare “banali”, ma non lo sono affatto: il passaggio dal verde al rosso (o ad altre tonalità, a seconda della varietà) indica il raggiungimento della maturità fisiologica.
Tuttavia, il frutto raggiunge la sua maturità ottimale quando presenta una certa consistenza, uniformità del colore e, eventualmente, il distacco naturale dalla pianta. Sicuramente l’esposizione al sole, la temperatura e la tipologia di terreno fanno la differenza: i climi più caldi accelerano il processo e, ovviamente, quelli più freschi lo rallentano.
Buone pratiche agronomiche per una coltivazione sana
Una coltivazione efficace vede la messa in pratica di quanto raccomandato in precedenza unitamente all’impiego di alcune tecniche agronomiche specifiche come la rotazione colturale, che evita l’impoverimento del suolo e la proliferazione di funghi e parassiti.
Il controllo delle erbe infestanti è altrettanto importante e richiede interventi mirati per estirparle in modo efficace affiancati da strategie di prevenzione contro patologie che potrebbero compromettere l’intero raccolto.
Sicuramente l’irrigazione a goccia fornisce il giusto apporto idrico evitando sprechi e ristagni e, infine, l’uso di elevatori può facilitare la movimentazione dei raccolti.
La coltivazione dei pomodori, nei contesti industriali e professionali, potrebbe richiede l’impiego di muletti per il carico dei cassoni e di rovesciatori specifici per la gestione del ciclo del prodotto, come pelati, conserve o altri derivati.
Si tratta di strumenti specifici che aiutano a ottimizzare i tempi, garantendo una raccolta efficiente, in ogni sua fase, fino alla lavorazione.
Dalla teoria alla pratica: coltiva i tuoi pomodori al meglio
Attenzione e cura al dettaglio sono le chiavi per una coltivazione di pomodori di successo e scegliere il momento giusto preparando bene il terreno può quindi fare la differenza.
Che tu sia agli inizi oppure un esperto agricoltore, Tecnoagri ti propone approfondimenti, consigli utili e strumenti professionali, pensati per accompagnarti in ogni fase della coltivazione, dalla preparazione del terreno alla raccolta.
Vuoi coltivare in modo ancora più efficiente? Scopri sul nostro sito trinciatrici, elevatori e soluzioni progettate per chi lavora la terra, ogni giorno.